L’istituzione del Dipartimento della Protezione Civile
La Legge n. 996 del 1970 disponeva che in caso di grave emergenza il Presidente del Consiglio dei Ministri potesse nominare un Commissario. Con la Legge n. 938 del 1982 viene formalizzata la figura del Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile. La ratio di questa legge è quella di prevedere una sorta di “commissario permanente”, pronto a intervenire in caso di emergenza. In questo modo si evita che ogni volta debba essere individuato un soggetto diverso con il compito di costruire la “macchina organizzativa”.
Il Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile si avvale del Dipartimento della Protezione Civile, istituito sempre nel 1982, nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri con Ordine di Servizio del 29 aprile. Invece di istituire un apposito Ministero, con una struttura burocratica e di pari rango rispetto agli altri Ministeri, si sceglie di creare un organismo snello, sovra-ministeriale, capace di coordinare tutte le forze di cui il Paese può disporre.
Il Dipartimento della Protezione Civile raccoglie informazioni e dati in materia di previsione e prevenzione delle emergenze, predispone l’attuazione dei piani nazionali e territoriali di protezione civile, organizza il coordinamento e la direzione dei servizi di soccorso, promuove le iniziative di volontariato e coordina la pianificazione d’emergenza, ai fini della difesa civile. La protezione civile si muove ormai lungo quattro direttrici principali: previsione, prevenzione, soccorso, ripristino della normalità.
Foto: Il primo Comitato Operativo, presieduto da Elveno Pastorelli, si riunisce il 7 maggio 1985 nella sede del Dipartimento della Protezione Civile in via Ulpiano a Roma