Attività

Roma, 2020 - Riunione del Comitato Operativo per l'emergenza Coronavirus

Previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, gestione e superamento dell'emergenza sono le attività di protezione civile individuate dalla Legge n. 225 del 1992, istitutiva del Servizio Nazionale, richiamate poi dall'art. 2 del Codice della Protezione Civile del 2018.

Obiettivi principali di queste attività sono la tutela della vita, dei beni, degli insediamenti, degli animali e dell’ambiente dai danni o dal pericolo di danni causati da calamità naturali o dall’attività dell’uomo.

Questa rete di competenze trova il suo punto di raccordo nelle funzioni di indirizzo e coordinamento affidate al Presidente del Consiglio dei Ministri, che le esercita avvalendosi del Dipartimento della Protezione Civile.

Roma, 2016 - Attività di monitoraggio e sorveglianza dei dati provenienti dalla rete radar nel Centro Funzionale Centrale

Le attività di previsione giocano un ruolo fondamentale sia per l’allertamento del Servizio Nazionale, sia per la pianificazione di protezione civile.

Sono svolte con il concorso di soggetti scientifici, tecnici e amministrativi competenti con l’obiettivo di identificare e studiare gli scenari di rischio e, quando possibile, di preannunciare, monitorare, sorvegliare e vigilare gli eventi e i livelli di rischio attesi.

Attività di pianificazione

La prevenzione consiste nell'insieme delle attività, strutturali e non strutturali – svolte anche in forma integrata – mirate a evitare o a ridurre i possibili danni in caso di calamità.

La prevenzione non strutturale di protezione civile comprende le attività di allertamento del Servizio Nazionale finalizzate a preannunciare, se possibile, e a monitorare gli eventi e l’evoluzione degli scenari di rischio; la pianificazione di protezione civile; la formazione degli operatori del Sistema.

Sono importanti attività di prevenzione non strutturale anche l'informazione alla popolazione, la diffusione della conoscenza e della cultura della protezione civile, l'applicazione e l'aggiornamento della normativa di settore, la promozione e l'organizzazione di esercitazioni a ogni livello territoriale.

Le attività di prevenzione strutturale di protezione civile prevedono, invece: la partecipazione alla stesura di linee di indirizzo e alla programmazione di interventi per la mitigazione dei rischi; la realizzazione di interventi per la mitigazione dei rischi in caso di emergenza.

Amatrice, Rieti - Attività di ricerca e soccorso dopo il terremoto terremoto del 24 agosto 2016

La gestione dell'emergenza comprende le misure e gli interventi messi in campo per assicurare il soccorso e l’assistenza alle comunità colpite da una calamità e agli animali. Comprende inoltre la realizzazione di interventi urgenti, il ricorso a procedure semplificate e le attività di informazione alla popolazione.

Per le emergenze di rilievo nazionale, il Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza su proposta del Presidente del Consiglio, acquisita l’intesa della Regione o della Provincia Autonoma interessata. Lo stato di emergenza può essere dichiarato al verificarsi o nell’imminenza di calamità naturali o eventi connessi all'attività dell'uomo sul territorio nazionale, ma anche in caso di gravi eventi all’estero nei quali la protezione civile italiana partecipa direttamente.

Per assicurare l’impiego tempestivo di forze e risorse, anche prima della delibera dello stato di emergenza, il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Capo del Dipartimento della Protezione Civile e su richiesta della Regione o Provincia Autonoma interessata, può decretare lo stato di mobilitazione del Servizio Nazionale. La mobilitazione straordinaria, coordinata dal Dipartimento, supporta i sistemi regionali attraverso il coinvolgimento delle colonne mobili di altre Regioni e Province Autonome, del volontariato organizzato di protezione civile e delle strutture operative nazionali.

Amatrice, 2016 - Interventi di rirpistino del ponte "Tre Occhi" danneggiato dal terremoto

Oltre alla gestione dell’emergenza, il Servizio Nazionale della Protezione Civile ha anche il compito di favorire il ritorno alle normali condizioni di vita e di lavoro delle comunità colpite dalla calamità.

Quest’obiettivo si realizza attraverso il ripristino dei servizi essenziali, la riduzione del rischio residuo nelle aree interessate, la ricognizione dei danni subiti dalle realtà economiche e produttive, dai beni culturali, dal patrimonio edilizio, dalle strutture e infrastrutture pubbliche e private con la conseguente adozione delle prime misure necessarie a fronteggiarli.